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In Canoa sul Brembo prima del 2° Lockdown

La paura dell’imminente lockdown ci ha portati ad organizzare in extremis un’ultima uscita in canoa in acqua bianca, destinazione Val Brembana, fiume Brembo, tratto da San Giovanni Bianco a San Pellegrino Terme.

Il gruppetto era molto ristretto: due “discepoli” alla loro prima pagaiata sul Brembo (io e Tommaso) e il maestro (Alberto). Grazie a questo motivo però, abbiamo potuto approfittare al meglio delle sue dritte e della sua totale attenzione, questo ci ha consentito di fare una discesa che è stata anche un corso di canoa sull’ottimo campo scuola quale è il fiume Brembo.


Albi e Tommi si trovano in sede al club di AqQua a Vigevano per le 12 e lì caricano già le canoe, le pagaie, le mute e tutto il resto del materiale necessario alla discesa, arrivano a prendermi a Milano per le 13 e raggiungiamo Zogno per le 14.00 circa. Siccome nessuno aveva mangiato, ci fermiamo al bar il Sogno, mecca dei canoisti affamati con i suoi mega panini e la cucina sempre aperta, e ci scofaniamo un ricco menù che includeva: primo, secondo, contorno e bevande… Giusto per mantenerci leggeri prima della discesa in canoa.

Dopo aver organizzato il recupero, grazie anche all’aiuto di Stefano un amico di Alberto, ci riscaldiamo con un pò di esercizi, sulla spiaggetta all’imbarco di San Giovanni, prima di infilarci nella canoa. L’acqua del torrente era davvero spettacolare, aveva un colore azzurro intenso che veniva voglia di berla!

Purtroppo il livello era molto basso e c’erano fuori tanti sassoni. Iniziamo la discesa e dopo qualche rapida subito taac, ribaltone..! Albi mi cristona dietro perchè, anziché aspettare la punta come avrei dovuto, sono uscita dalla canoa più veloce di un gatto che tocca l’acqua. Lo so, ci devo lavorare su. La pagaiata prosegue alla grande, il maestro ci mostra le linee da mantenere in canoa e noi tentiamo di seguirle emulando i suoi movimenti.

Con grande pazienza ci rispiega il concetto di dare pancia a monte… sulla teoria siamo anche forti, è la pratica che poi ci frega! Dopo un po’ di traghetti, entrate in morta e altri buchi abbastanza prepotenti, arriviamo alla fine della pagaiata che era già quasi buio. Sistemiamo le canoe sul furgone e finalmente, andiamo a fare quello per cui eravamo veramente venuti.. la via crucis delle salumerie e delle macellerie!

Prima però, siccome l’abbuffata del pranzo era già stata digerita, facciamo una bella merenda con pane, salame di Varzi portati da Tommy ed il Nebbiolo di Albi. Mamma che bontà!

Finita la merenda andiamo innanzitutto al caseificio Monaci a prendere i formaggi. La signora, gentilissima, ci consiglia cosa prendere secondo i nostri gusti spaziando tra i formaggi più noti come il Teleggio ed il Branzi fino a scoprirne di più particolari e meno conosciuti come il Roccolo, il Salva o il Formai de Mut.

La seconda tappa è una salumeria equina a San Pellegrino in cui io prendo una slinzega della madonna (che ho già finito). L’ultima tappa è la macelleria di Zogno e qui ci sbizzarriamo tornando a casa con una spesa degna di un cenone di capodanno.

Insomma, è sempre un piacere andare a far le uscite in canoa con l’Aqqua Team perché sai già che la pagaiata sarà la scusa per una gita fuori porta a sfondo enogastronomico!

Il ritorno verso casa scorre via veloce. Nella corsia opposta vediamo il controesodo di macchine che migra verso le seconde case per evitare il lockdown in città. Felici della bella esperienza, ci auguriamo che questa brutta situazione passi presto, così da poter tornare liberi di vederci e poter discendere in canoa nuovi torrenti!

Testo di Alessia

Foto di Alberto

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